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Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al

Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale.

    Indice di navigazione
  • Principi attivi
  • Eccipienti
  • Indicazioni
  • Controindicazioni
  • Posologia
  • Conservazione
  • Avvertenze
  • Interazioni
  • In gravidanza
  • Sovradosaggio
  • Effetti indesiderati
  • Codice AIC

 

Principi attivi

Composizione di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al - Che principio attivo ha Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di olmesartan medoxomil e 12,5 mg di idroclorotiazide. Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di olmesartan medoxomil e 25 mg di idroclorotiazide. Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 300,5 mg di lattosio monoidrato Ogni compressa rivestita con film contiene 288,0 mg di lattosio monoidrato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

Composizione di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al - Cosa contiene Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato Cellulosa microcristallina Povidone (K-30) Croscarmellosa sodica Magnesio stearato Macrogol Rivestimento della compressa: Ipromellosa Macrogol Titanio diossido (E 171) Ferro ossido rosso (E 172) Ferro ossido giallo (E 172)

Indicazioni

Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al? A cosa serve?

Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale. Le combinazioni a dose fissa di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva sono indicate nei pazienti adulti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil da solo (vedere le sezioni 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).

Controndicazioni

Quando non deve essere usato Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

• Ipersensibilità ai principi attivi, ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ad altre sostanze sulfonamido-derivate (poiché idroclorotiazide è un medicinale sulfonamido-derivato). • Compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). • Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatremia e iperuricemia sintomatica. • Compromissione epatica da moderata a grave, colestasi e patologie biliari ostruttive (vedere paragrafo 5.2). • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). • L’uso concomitante di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

Posologia

Quantità e modalità di assunzione di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al - Come si assume Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

Posologia Adulti La dose raccomandata di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva è di 1 compressa al giorno. Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva 40 mg/12,5 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo. Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva 40 mg/25 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata con l’associazione a dose fissa di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva 40 mg/12,5 mg (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1). Per facilità d’uso, i pazienti che ricevono olmesartan medoxomil e idroclorotiazide in compresse separate possono passare al trattamento con Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva contenente le stesse quantità dei singoli componenti. Anziani (dai 65 anni in su) Negli anziani è raccomandata la stessa posologia dell’associazione utilizzata negli adulti. La pressione arteriosa deve essere strettamente monitorata. Compromissione renale Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva è controindicato in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30 - 60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza con dosaggi più elevati in questo gruppo di pazienti, e si consiglia di controllare periodicamente la funzionalità renale. Pertanto, Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva è controindicato in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 5.2). Compromissione epatica Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafì 4.4, 5.2). Si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antipertensivi. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno, e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Non vi è esperienza sull’uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica. Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva non deve essere utilizzato in pazienti con moderata e grave compromissione epatica (vedere paragrafì 4.3, 5.2), così come in pazienti con colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d’acqua). La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora. Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva può essere assunto con o senza cibo.

Conservazione

Come si conserva Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.

Avvertenze

Su Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al è importante sapere che:

Deplezione del volume intravascolare: Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Tali condizioni devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva. Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone: Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzione renale dipendono principalmente dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell’arteria renale), il trattamento con medicinali che intervengono su questo sistema è stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Ipertensione renovascolare: Nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale, o stenosi dell’arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con medicinali che intervengono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, esiste un rischio accentuato di ipotensione ed insufficienza renale gravi. Compromissione renale e trapianto renale: Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva non deve essere impiegato in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30 - 60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno. Tuttavia, in questi pazienti Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg deve essere somministrato con cautela, e si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina ed acido urico. Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale può verificarsi iperazotemia associata all’uso dei diuretici tiazidici. Se si evidenzia una progressiva compromissione renale, è necessaria un‘attenta rivalutazione della terapia, prendendo in considerazione la sospensione della terapia diuretica. Pertanto, Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva è controindicato in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafo 4.3). Non esiste esperienza di somministrazione di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale. Compromissione epatica: Non vi è al momento esperienza con olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica. In pazienti con moderata compromissione epatica, la dose massima è di 20 mg olmesartan medoxomil. Inoltre, lievi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico durante la terapia con tiazidi possono indurre coma epatico in pazienti con compromissione epatica o epatopatia progressiva. Pertanto l’impiego di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva è controindicato in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave, colestasi o ostruzione biliare (vedere paragrafì 4.3, 5.2). Bisogna esercitare cautela in pazienti con lieve compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2). Stenosi della valvola aortica e mitrale, miocardiopatia ipertrofica ostruttiva: Come con gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da miocardiopatia ipertrofica ostruttiva. Aldosteronismo primario: I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai medicinali antipertensivi che agiscono mediante l’inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l’uso di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva non è raccomandato in questi pazienti. Effetti metabolici ed endocrini: La terapia con tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici possono essere richiesti aggiustamenti posologici dell’insulina o degli ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5). Un diabete mellito latente può diventare manifesto durante la terapia con tiazidi. L’aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi è un noto effetto indesiderato associato alla terapia con diuretici tiazidici. In alcuni pazienti che ricevono la terapia tiazidica può verificarsi iperuricemia o gotta. Squilibrio elettrolitico: Come per tutti i pazienti in terapia con diuretici, vanno effettuate periodiche determinazioni degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. Le tiazidi, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio idrico o elettrolitico (incluse ipopotassiemia, iponatremia e alcalosi ipocloremica). Segni di allarme di squilibrio idrico o elettrolitico sono secchezza del cavo orale, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea o vomito (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di ipopotassiemia è maggiore in pazienti con cirrosi epatica, in pazienti con diuresi rapida, in pazienti che ricevono inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti che ricevono terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedede paragrafo 4.5). Al contrario, a causa dell’antagonismo dei recettori dell’angiotensina II (AT1) di olmesartan medoxomil contenuto in Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva, può verificarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione renale e/o scompenso cardiaco e diabete mellito. Si raccomanda un adeguato controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. I diuretici risparmiatori di potassio, i supplementi di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio e gli altri prodotti medicinali che possono indurre incremento dei livelli sierici del potassio (come l’eparina) devono essere somministrati con cautela in concomitanza all’assunzione di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva (vedere paragrafo 4.5). Non vi è evidenza che olmesartan medoxomil riduca o prevenga l’iponatremia indotta da diuretici. Il deficit di cloruri è generalmente lieve e, di solito, non richiede trattamento. Le tiazidi possono ridurre l’escrezione urinaria del calcio e causare un lieve ed intermittente incremento del calcio sierico in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio. L’ipercalcemia può essere una manifestazione di un iperparatiroidismo occulto. Le tiazidi devono essere sospese prima di effettuare un’analisi per la funzionalità paratiroidea. È stato dimostrato che le tiazidi aumentano l’escrezione urinaria di magnesio, con possibile ipomagnesemia. Nei pazienti edematosi, in esposti ad alte temperature atmosferiche può verificarsi iponatremia da diluizione. Litio: Come con altri medicinali contenenti antagonisti del recettore dell’angiotensina II e tiazidi in associazione, la somministrazione concomitante di litio ed Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).Enteropatia simil-sprue: In casi gravi molto rari, in pazienti in trattamento con olmesartan è stata riportata diarrea cronica con significativa perdita di peso, manifestatasi da alcuni mesi fino ad anni dopo l’inizio della terapia e causata probabilmente da una reazione localizzata di ipersensibilità ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spesso messo in evidenza atrofia dei villi. Se un paziente manifesta questi sintomi in corso di trattamento con olmesartan si devono escludere altre eziologie. Va presa in considerazione la sospensione di olmesartan medoxomil nei casi in cui non si identifichi un’altra eziologia. Nei casi in cui i sintomi scompaiano e l’enteropatia simil-sprue sia confermata da una biopsia, il trattamento con olmesartan medoxomil non deve essere ripreso. Differenze etniche: Come con tutti gli altri antagonisti del recettore dell’angiotensina II, l’effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil è alquanto inferiore nei pazienti di etnia nera, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di etnia nera. Test antidoping: L’idroclorotiazide contenuta in questo medicinale può determinare positività di alcuni test antidoping. Gravidanza: La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza, si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafì 4.3 e 4.6). Altro: In presenza di arteriosclerosi generalizzata, nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica, vi è sempre il rischio che la riduzione eccessiva della pressione arteriosa possa causare infarto miocardico o ictus. Reazioni di ipersensibilità ad idroclorotiazide possono insorgere in pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale, ma sono più frequenti con tali riscontri anamnestici. È stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico con l’impiego di diuretici tiazidici. Cancro della pelle non melanoma: In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma(NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC. I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8). Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Quali medicinali o alimenti possono interagire con Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

Potenziali interazioni con olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Uso concomitante non raccomandato Litio: Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicità sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina e, raramente, con antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Inoltre, la clearance renale del litio è ridotta dalle tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicità da litio può essere aumentato. Pertanto, l’uso di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva e di litio in associazione non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Nel caso si ritenga necessario l’uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio. Uso concomitante che richiede cautela Baclofene: Può verificarsi potenziamento dell’effetto antipertensivo. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): I FANS (ad esempio l’acido acetilsalicilico (>3 g/die), i COX-2 inibitori e i FANS non selettivi) possono ridurre l’effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II. In alcuni pazienti con compromissione della funzionalità renale (ad esempio pazienti disidratati o anziani con funzionalità renale compromessa), la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell’angiotensina II e di inibitori della cicloossigenasi può determinare ulteriore deterioramento della funzionalità renale, compresa la possibile insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Pertanto, tale associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il controllo della funzionalità renale dopo l’inizio del trattamento concomitante e periodicamente nel corso di questo. Uso concomitante da valutare Amifostina Può verificarsi potenziamento dell’effetto antipertensivo. Altri medicinali antipertensivi: L’effetto ipotensivo causato da Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva può essere aumentato dall’impiego concomitante di altri medicinali antipertensivi. Alcool, barbiturici, stupefacenti o antidepressivi: Può verificarsi potenziamento dell’ipotensione ortostatica. Potenziali interazioni con olmesartan medoxomil: Uso concomitante non raccomandato ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren: I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafì 4.3, 4.4 e 5.1). Medicinali che influenzano i livelli di potassio: In base all’esperienza sull’impiego di altri medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina, l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri medicinali in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (ad esempio eparina, ACE inibitori) può causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano prescritti medicinali in grado di agire sui livelli di potassio in associazione ad Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio. Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari: La somministrazione concomitante del colesevelam cloridrato, sequestrante degli acidi biliari, riduce l’esposizione sistemica, la concentrazione massima plasmatica e il T½ di olmesartan. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima del colesevelam cloridrato riduce l’effetto di questa interazione farmacologica. Deve essere presa in considerazione la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2). Informazioni aggiuntive Dopo il trattamento con antiacidi (alluminio magnesio idrossido) è stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilità di olmesartan. Olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina. La somministrazione concomitante di olmesartan medoxomil e pravastatina non determina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delle due sostanze in soggetti sani. Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Non sono da attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e medicinali metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450. Potenziali interazioni con idroclorotiazide: Uso concomitante non raccomandato Medicinali che influenzano i livelli di potassio: L’effetto di deplezione potassica dell’idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.4) può essere potenziato dalla somministrazione concomitante di altri medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (ad esempio altri diuretici che determinano potassiuria, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell’acido salicilico). Pertanto, tale uso concomitante non è raccomandato. Uso concomitante che richiede cautela Sali di calcio: I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio in quanto ne riducono l’escrezione. Se devono essere prescritti integratori di calcio, i livelli sierici di calcio devono essere controllati e la posologia del calcio aggiustata di conseguenza. Colestiramina e resine di colestipolo: L’assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso in presenza di resine a scambio anionico. Glicosidi della digitale: L’ipopotassiemia o l’ipomagnesemia indotte da tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale. Medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia: Si raccomanda di effettuare il controllo periodico del potassio sierico e dell’ECG quando Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva viene somministrato in concomitanza con medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia (ad esempio glicosidi della digitale e antiaritmici) e con i seguenti medicinali (inclusi alcuni antiaritmici) che possono indurre torsioni di punta (tachicardia ventricolare), in quanto l’ipopotassiemia è un fattore predisponente per le torsioni di punta (tachicardia ventricolare): - Antiaritmici di classe Ia (ad esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide) - Antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide) - Alcuni antipsicotici (ad esempio tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo) - Altri (ad esempio bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina ev). Miorilassanti non depolarizzanti (ad esempio tubocurarina): L’effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato dall’idroclorotiazide. Medicinali anticolinergici (ad esempio atropina, biperiden): Aumento della biodisponibilità dei diuretici tiazidici dovuto a riduzione della motilità gastrointestinale e del tasso di svuotamento gastrico. Medicinali antidiabetici (medicinali orali e insulina): Il trattamento con un diuretico tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio. Possono essere richiesti aggiustamenti posologici dei medicinali antidiabetici (vedere paragrafo 4.4). Metformina: La metformina deve essere impiegata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta dalla possibile insufficienza renale funzionale legata ad idroclorotiazide. Beta bloccanti e diazossido: L’effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido può essere aumentato dalle tiazidi. Ammine pressorie (ad esempio noradrenalina): L’effetto delle ammine pressorie può essere ridotto. Medicinali usati nel trattamento della gotta (ad esempio probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo): Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiché idroclorotiazide può aumentare il livello sierico dell’acido urico. Può essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un diuretico tiazidico può aumentare l’incidenza di reazioni da ipersensibilità ad allopurinolo. Amantadina: Le tiazidi possono aumentare il rischio di reazioni avverse da amantadina. Medicinali citotossici (ad esempio ciclofosfamide, metotressato): Le tiazidi possono ridurre l’escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi. Salicilati: In caso di somministrazione di alte dosi di salicilati, idroclorotiazide può aumentare l’effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale. Metildopa: Sono stati segnalati casi isolati di anemia emolitica dopo uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa. Ciclosporina: Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze simil-gottose. Tetracicline: La somministrazione concomitante di tetracicline e tiazidici incrementa il rischio di aumento dei livelli di urea indotto da tetracicline. Questa interazione probabilmente non si verifica con doxiciclina.

In gravidanza

Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereOlmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

Gravidanza A causa degli effetti dei principi attivi di questa associazione sulla gravidanza, l’uso di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.3 e 4.4). Olmesartan medoxomil L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II, un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza, si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. È noto che l’esposizione ad antagonisti del recettore dell’angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi esposizione ad antagonisti del recettore dell’angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell’angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafì 4.3 e 4.4). Idroclorotiazide L’esperienza sull’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti. L’idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L’idroclorotiazide non deve essere impiegata nell’edema gestazionale, nell’ipertensione gravidica o nella preeclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia. L’idroclorotiazide non deve essere impiegata per l’ipertensione essenziale in donne incinte, eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento possa essere usato. Allattamento Olmesartan medoxomil Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva durante l’allattamento, l’uso di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di neonati o prematuri. Idroclorotiazide L’idroclorotiazide è escreta nel latte umano in piccole quantità. Alti dosaggi di tiazidi, comportando intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L’uso di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva non è raccomandato durante l’allattamento. Se si usa Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute più basse possibile.

Sovradosaggio

Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al?

Non sono disponibili informazioni specifiche sugli effetti o sul trattamento del sovradosaggio di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva. Il paziente deve essere attentamente monitorato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. La gestione dipende dal tempo intercorso dall’assunzione e dalla severità della sintomatologia. Le misure suggerite comprendono l’induzione del vomito e/o la lavanda gastrica. Il carbone attivo può essere utile nel trattamento del sovradosaggio. Gli elettroliti sierici e la creatinina devono essere monitorati frequentemente. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina, con veloce ripristino del volume plasmatico e dei sali. Le più probabili manifestazioni attese di sovradosaggio da olmesartan medoxomil sono l’ipotensione e la tachicardia; potrebbe manifestarsi anche bradicardia. Il sovradosaggio da idroclorotiazide è associato a deplezione elettrolitica (ipopotassiemia, ipocloremia) e disidratazione dovute ad eccessiva diuresi. I più comuni segni e sintomi di sovradosaggio sono nausea e sonnolenza. L’ipopotassiemia può determinare spasmi muscolari e/o aritmie cardiache accentuate associate all’uso concomitante di glicosidi della digitale o di alcuni medicinali antiaritmici. Non sono disponibili dati sulla dializzabilità di olmesartan o idroclorotiazide.

Effetti indesiderati

Quali sono gli effetti collaterali di Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al? - Come tutti i medicinali, Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide teva 40mg compresse rivestite con film – 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister al/al può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Le reazioni avverse più comunemente riportate in corso di trattamento con Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide Teva sono cefalea (2,9%), capogiri (1,9%) e affaticamento (1,0%). L’idroclorotiazide può causare o aggravare la deplezione di volume che può condurre a squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4). La sicurezza di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è stata studiata nel corso di studi clinici cui hanno partecipato 3709 pazienti che hanno ricevuto olmesartan medoxomil in associazione a idroclorotiazide. Ulteriori reazioni avverse riportate con l’associazione fissa di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide ai dosaggi inferiori di 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg possono essere potenziali reazioni avverse ad olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg. Le reazioni avverse osservate con olmesartan medoxomil/idroclorotiazide in studi clinici, studi di sicurezza post-autorizzazione e segnalazioni spontanee sono riportate nella tabella sottostante, così come le reazioni avverse indotte dai singoli principi attivi olmesartan medoxomil e idroclorotiazide basate sul profilo di sicurezza noto di queste sostanze. Per classificare la frequenza delle reazioni avverse è stata impiegata la seguente terminologia: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000).

Classe di Organi e Sistemi MedDRA Reazioni Avverse Frequenza
Olmesartan medoxomil / HCTZ Olmesartan HCTZ
Infezioni ed infestazioni Scialoadenite   Raro
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)   Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia aplastica   Raro
Depressione midollare   Raro
Anemia emolitica   Raro
Leucopenia   Raro
Neutropenia/ Agranulocitosi   Raro
Trombocitopenia  Non comune Raro
Disturbi del Sistema immunitario Reazione anafilattica  Non comune Non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia   Non comune
Glicosuria   Comune
Ipercalcemia   Comune
Ipercolesterolemia Non comune  Molto comune
Iperglicemia   Comune
Iperkaliemia  Raro 
Ipertrigliceridemia Non comune Comune Molto comune
Iperuricemia Non comune Comune Molto comune
Ipocloremia   Comune
Alcalosi ipocloremica   Molto raro
Ipokaliemia   Comune
Ipomagnesiemia   Comune
Iponatriemia   Comune
Iperamilasemia   Comune
Disturbi psichiatrici Apatia   Raro
Depressione   Raro
Irrequietezza   Raro
Disturbo del sonno   Raro
Patologie del Sistema nervoso Stato confusionale   Comune
Convulsioni   Raro
Disturbi della coscienza (come perdita di coscienza) Raro  
Capogiri/confusione della mente Comune Comune Comune
Cefalea Comune Comune Raro
Perdita di appetito   Non comune
Parestesia   Raro
Capogiro posturale Non comune  
Sonnolenza Non comune  
Sincope Non comune  
Patologie dell’occhio Lacrimazione diminuita   Raro
Offuscamento transitorio della vista   Raro
Peggioramento di miopia preesistente   Non comune
Xantopsia   Raro
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigine Non comune Non comune Raro
Patologie cardiache Angina pectoris  Non comune 
Aritmia cardiaca   Raro
Palpitazioni Non comune  
Patologie vascolari Embolia   Raro
Ipotensione Non comune Raro 
Angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea)   Raro
Ipotensione ortostatica Non comune  Non comune
Trombosi   Raro
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Bronchite  Comune 
Tosse Non comune Comune 
Dispnea   Raro
Polmonite interstiziale   Raro
Faringite  Comune 
Edema polmonare   Raro
Distress respiratorio   Non comune
Rinite  Comune 
Patologie gastrointestinali Dolore addominale Non comune Comune Comune
Costipazione   Comune
Diarrea Non comune Comune Comune
Dispepsia Non comune Comune 
Irritazione gastrica   Comune
Gastroenterite  Comune 
Meteorismo   Comune
Nausea Non comune Comune Comune
Pancreatite   Raro
Ileo paralitico   Molto raro
Vomito Non comune Non comune Comune
Enteropatia similsprue (v. paragrafo 4.4)  Molto raro 
Patologie epatobiliari Colecistite acuta   Raro
Ittero (ittero colestatico intraepatico)   Raro
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Dermatite allergica  Non comune 
Reazioni anafilattiche cutanee   Raro
Edema angioneurotico Raro Raro 
Reazioni cutanee simil-lupus eritematoso   Raro
Eczema Non comune  
Eritema   Non comune
Esantema  Non comune 
Reazioni di fotosensibilità   Non comune
Prurito  Non comune Non comune
Porpora   Non comune
Eruzione cutanea Non comune Non comune Non comune
Riacutizzazione di lupus eritematoso cutaneo   Raro
Necrolisi tossica epidermica   Raro
Orticaria Raro Non comune Non comune
Patologie del Sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Non comune  
Artrite  Comune 
Dolore dorsale Non comune Comune 
Spasmi muscolari Non comune Raro 
Debolezza muscolare   Raro
Mialgie Non comune Non comune 
Dolore agli arti Non comune  
Paresi   Raro
Dolore scheletrico  Comune 
Patologie renali e urinarie Insufficienza renale acuta Raro Raro 
Ematuria Non comune Comune 
Nefrite interstiziale   Raro
Insufficienza renale  Raro 
Disfunzione renale   Raro
Infezione delle vie urinarie  Comune 
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile Non comune  Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Comune Non comune 
Dolore toracico Comune Comune 
Edema della faccia  Non comune 
Affaticamento Comune Comune 
Febbre   Raro
Sintomi simil-influenzali  Comune 
Letargia  Raro 
Malessere Raro Non comune 
Dolore  Comune 
Edema periferico Comune Comune 
Debolezza Non comune  
Esami diagnostici Alanina amminotrasferasi aumentata Non comune  
Aspartato amminotrasferasi aumentata Non comune  
Calcio ematico aumentato Non comune  
Creatinina ematica aumentata Non comune Raro Comune
Creatinfosfochinasi ematica aumentata  Comune 
Glucosio ematico aumentato Non comune  
Riduzione dei valori di ematocrito Raro  
Riduzione dei valori di emoglobina Raro  
Iperlipidemia Non comune  
Potassio ematico diminuito Non comune  
Potassio ematico aumentato Non comune  
Urea ematica aumentata Non comune Comune Comune
Azoto ureico ematico aumentato Raro  
Acido urico ematico aumentato Raro  
Aumento dei livelli di gamma glutamil transferasi Non comune  
Enzimi epatici aumentati  Comune 
Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l’assunzione di bloccanti del recettore dell’angiotensina II. Descrizione di reazioni avverse selezionate Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.

Codice AIC

044243208

Data di pubblicazione

28-01-2023

Categorie farmaco

Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina

Sostanza

Olmesartan medoxomil/idroclorotiazide

Produttore

Teva italia srl

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