• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer
Farmacia.it

Farmacia.it

Il magazine sul mondo della farmacia online

  • Home
  • Magazine
    • Alimentazione
    • Bellezza
    • Dimagrimento
    • Salute
  • Medicinali Uso Umano
    • Antimicrobici generali per uso sistemico
      • Antibatterici per uso sistemico
      • Antimicobatterici
      • Antimicotici per uso sistemico
      • Antivirali per uso sistemico
      • Sieri immuni ed immunoglobuline
      • Vaccini
    • Apparato gastrointestinale e metabolismo
      • Altri farmaci dell'apparato gastrointest. e del metabolismo
      • Anabolizzanti sistemici
      • Antidiarroici, antinfiammatori ed antimicrobici intestinali
      • Antiemetici ed antinausea
      • Digestivi, inclusi gli enzimi
      • Farmaci contro l'obesita', esclusi i prodotti dietetici
      • Farmaci per disturbi correlati all'acidita'
      • Farmaci per disturbi della funzione gastrointestinale
      • Farmaci per la costipazione
      • Farmaci usati nel diabete
      • Integratori minerali
      • Stomatologici
      • Terapia biliare ed epatica
      • Vitamine
    • Dermatologici
      • Altri preparati dermatologici
      • Antibiotici e chemioterapici per uso dermatologico
      • Antimicotici per uso dermatologico
      • Antipruriginosi, inclusi antiistaminici, anestetici, ecc.
      • Antipsoriasici
      • Antisettici e disinfettanti
      • Corticosteroidi, preparati dermatologici
      • Emollienti e protettivi
      • Preparati antiacne
      • Preparati per il trattamento di ferite ed ulcerazioni
    • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
      • Citostatici
      • Immunosoppressori
      • Immunostimolanti
      • Terapia endocrina
    • Farmaci antiparassitari, insetticidi e repellenti
      • Antielmintici
      • Antiprotozoari
      • Ectoparassiticidi, compresi antiscabbia, insettic.e repell.
    • Organi di senso
      • Oftalmologici
      • Otologici
    • Preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline
      • Calcio omeostatici
      • Corticosteroidi sistemici
      • Ormoni ipofisari, ipotalamici ed analoghi
      • Ormoni pancreatici
      • Terapia tiroidea
    • Sangue ed organi emopoietici
      • Altri agenti ematologici
      • Antiemorragici
      • Antitrombotici
      • Farmaci antianemici
      • Succedanei del sangue e soluzioni perfusionali
    • Sistema cardiovascolare
      • Antiipertensivi
      • Betabloccanti
      • Calcio-antagonisti
      • Diuretici
      • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
      • Sostanze modificatrici dei lipidi
      • Terapia cardiaca
      • Vasodilatatori periferici
      • Vasoprotettori
    • Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
      • Altri ginecologici
      • Antimicrobici ed antisettici ginecologici
      • Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale
      • Urologici
    • Sistema muscolo-scheletrico
      • Altri farmaci per le affezioni del sistema muscolo-scheletri
      • Antigottosi
      • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici
      • Farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa
      • Farmaci per uso topico per dolori articolari e muscolari
      • Miorilassanti
    • Sistema nervoso
      • Altri farmaci del sistema nervoso
      • Analgesici
      • Anestetici
      • Antiepilettici
      • Antiparkinsoniani
      • Psicoanalettici
      • Psicolettici
    • Sistema respiratorio
      • Altri preparati per il sistema respiratorio
      • Antistaminici per uso sistemico
      • Farmaci per disturbi ostruttivi delle vie respiratorie
      • Preparati per il cavo faringeo
      • Preparati per la tosse e le malattie da raffreddamento
      • Preparati rinologici
    • Vari
      • Agenti nutrizionali
      • Allergeni
      • Diagnostici
      • Tutti gli altri prodotti non terapeutici
      • Tutti gli altri prodotti terapeutici
  • Medicinali Uso Veterinario
    • Antimicrobici generali per uso sistemico veterinario
      • Antibatterici per uso intramammario veterinario
      • Antibatterici per uso sistemico veterinario
      • Antimicotici per uso sistemico Veterinario
    • Apparato gastrointestinale e metabolismo Veterinario
      • Altri farmaci dell'apparato gastrointest. e del metabolismo Veterinario
      • Anabolizzanti sistemici uso veterinario
      • Antidiarroici, antinfiammatori ed antimicrobici intestinali uso veterinario
      • Antiemetici ed antinausea uso veterinario
      • Farmaci per disturbi correlati all'acidita' uso veterinario
      • Farmaci per disturbi della funzione gastrointestinale uso veterinario
      • Farmaci per la costipazione uso veterinario
      • Farmaci usati nel diabete uso veterinario
      • Integratori minerali uso veterinario
      • Terapia biliare ed epatica uso veterinario
      • Tonici uso veterinario
      • Vitamine uso veterinario
    • Dermatologici uso veterinario
      • Altri preparati dermatologici uso veterinario
      • Antibiotici e chemioterapici per uso dermatologico veterinario
      • Antimicotici per uso dermatologico veterinario
      • Corticosteroidi, preparati dermatologici uso veterinario
    • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori uso veterinario
      • Citostatici uso veterinario
      • Immunosoppressori uso veterinario
      • Immunostimolanti uso veterinario
    • Farmaci antiparassitari, insetticidi e repellenti uso veterinario
      • Antielmintici uso veterinario
      • Antiprotozoari uso veterinario
      • Ectoparassiticidi, insetticidi e repellenti uso veterinario
      • Endectocidi uso veterinario
    • Immunologici uso veterinario
      • Immunologici per bovidi
      • Immunologici per canidi
      • Immunologici per equidi
      • Immunologici per felidi
      • Immunologici per leporidi
      • Immunologici per ovini
      • Immunologici per pesci
      • Immunologici per suidi
      • Immunologici per uccelli
    • Organi di senso uso veterinario
      • Oftalmologici uso veterinario
      • Otologici uso veterinario
    • Preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline uso veterinario
      • Corticosteroidi sistemici uso veterinario
      • Ormoni ipofisari, ipotalamici ed analoghi uso veterinario
      • Terapia tiroidea uso veterinario
    • Sangue ed organi emopoietici uso veterinario
      • Antiemorragici uso veterinario
      • Farmaci antianemici uso veterinario
      • Succedanei del sangue e soluzioni perfusionali uso veterinario
    • Sistema cardiovascolare uso veterinario
      • Betabloccanti uso veterinario
      • Calcio-antagonisti uso veterinario
      • Diuretici uso veterinario
      • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina uso veterinario
      • Terapia cardiaca uso veterinario
      • Vasodilatatori periferici uso veterinario
    • Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali uso veterinario
      • Altri ginecologici uso veterinario
      • Antimicrobici e antisettici per uso intrauterino uso veterinario
      • Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale uso veterinario
      • Prodotti per capezzoli e mammella uso veterinario
      • Urologici uso veterinario
    • Sistema muscolo-scheletrico uso veterinario
      • Altri farmaci per le affezioni del sistema muscolo-scheletri uso veterinario
      • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici uso veterinario
      • Farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa uso veterinario
      • Miorilassanti uso veterinario
    • Sistema nervoso uso veterinario
      • Altri farmaci del sistema nervoso uso veterinario
      • Analgesici uso veterinario
      • Anestetici uso veterinario
      • Antiepilettici uso veterinario
      • Antiparkinsoniani uso veterinario
      • Prodotti per l'eutanasia animale
      • Psicoanalettici uso veterinario
      • Psicolettici uso veterinario
    • Sistema respiratorio uso veterinario
      • Altri preparati per il sistema respiratorio uso veterinario
      • Antistaminici per uso sistemico veterinario
      • Farmaci per disturbi ostruttivi delle vie respiratorie uso veterinario
      • Preparati per il cavo faringeo uso veterinario
      • Preparati per la tosse e le malattie da raffreddamento uso veterinario
    • Vari uso veterinario
      • Tutti gli altri prodotti non terapeutici uso veterinario
      • Tutti gli altri prodotti terapeutici uso veterinario

Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse

Trattamento sintomatico dell’angina pectoris cronica stabile Ivabradina è indicata per il trattamento sintomatico dell’angina pectoris cronica stabile negli adulti con coronaropatia e normale ritmo sinusale e frequenza cardiaca ≥ 70 bpm.

    Indice di navigazione
  • Principi attivi
  • Eccipienti
  • Indicazioni
  • Controindicazioni
  • Posologia
  • Conservazione
  • Avvertenze
  • Interazioni
  • In gravidanza
  • Sovradosaggio
  • Effetti indesiderati
  • Codice AIC

 

Principi attivi

Composizione di Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse - Che principio attivo ha Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

Corlentor 5 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg di ivabradina (come cloridrato). Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 63,91 mg di lattosio monoidrato. Corlentor 7,5 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 7,5 mg di ivabradina (come cloridrato). Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 61,215 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

Composizione di Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse - Cosa contiene Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

Nucleo della compressa Lattosio monoidrato Magnesio stearato (E470B) Amido di mais Maltodestrina Silice colloidale anidra (E551) Film di rivestimento Ipromellosa (E464) Titanio diossido (E171) Macrogol (6000) Glicerolo (E422) Magnesio stearato (E470B) Ossido di ferro giallo (E172) Ossido di ferro rosso (E172)

Indicazioni

Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse? A cosa serve?

Trattamento sintomatico dell’angina pectoris cronica stabile Ivabradina è indicata per il trattamento sintomatico dell’angina pectoris cronica stabile negli adulti con coronaropatia e normale ritmo sinusale e frequenza cardiaca ≥ 70 bpm. Ivabradina è indicata: - negli adulti che non sono in grado di tollerare o che hanno una contro-indicazione all’uso dei beta-bloccanti - o in associazione ai beta-bloccanti nei pazienti non adeguatamente controllati con una dose ottimale di beta-bloccante. Trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica Ivabradina è indicata nell’insufficienza cardiaca cronica in classe NYHA da II a IV con disfunzione sistolica, in pazienti con ritmo sinusale e la cui frequenza cardiaca sia ≥ 75 bpm, in associazione con la terapia convenzionale che include il trattamento con un beta-bloccante o nel caso in cui la terapia con un beta-bloccante sia controindicata o non tollerata (vedere paragrafo 5.1).

Controndicazioni

Quando non deve essere usato Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 - Frequenza cardiaca a riposo inferiore a 70 battiti al minuto, prima del trattamento - Shock cardiogeno - Infarto miocardico acuto - Grave ipotensione (< 90/50 mmHg) - Grave insufficienza epatica - Sindrome del nodo del seno - Blocco seno-atriale - Insufficienza cardiaca acuta o instabile - Portatori di pacemaker (frequenza cardiaca imposta esclusivamente dal pacemaker) - Angina instabile - Blocco AV di terzo grado - In associazione con potenti inibitori del citocromo P450 3A4 come antifungini azolici (ketoconazolo, itraconazolo), antibiotici macrolidi (claritromicina, eritromicina per os, josamicina, telitromicina), inibitori della proteasi HIV (nelfinavir, ritonavir) e nefazodone (vedere paragrafi 4.5 e 5.2) - In associazione con verapamile o diltiazem che sono moderati inibitori del CYP3A4 con proprietà di riduzione della frequenza cardiaca (vedere paragrafo 4.5) - Gravidanza, allattamento e donne in età fertile che non utilizzano appropriate misure contraccettive (vedere paragrafo 4.6)

Posologia

Quantità e modalità di assunzione di Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse - Come si assume Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

Posologia Trattamento sintomatico dell’angina pectoris cronica stabile Si raccomanda che la decisione di iniziare o di titolare il trattamento sia presa dopo aver effettuato ripetute misurazioni della frequenza cardiaca, un ECG o un monitoraggio ambulatoriale nelle 24 ore. La dose iniziale di ivabradina non deve superare 5 mg due volte al giorno nei pazienti di età inferiore a 75 anni. Dopo 3-4 settimane di trattamento, se il paziente è ancora sintomatico, se la dose iniziale è ben tollerata e se la frequenza cardiaca a riposo rimane superiore a 60 bpm, la dose può essere aumentata alla dose successiva più alta nei pazienti che ricevono 2,5 mg due volte al giorno o 5 mg due volte al giorno. La dose di mantenimento non deve superare 7,5 mg due volte al giorno. Se non si ha un miglioramento dei sintomi dell’angina entro 3 mesi dall’inizio della terapia, il trattamento con ivabradina deve essere interrotto. Inoltre, se vi è solo una limitata risposta sintomatica e quando non vi è una riduzione clinicamente rilevante nella frequenza cardiaca a riposo entro tre mesi, deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento. Se, durante il trattamento, la frequenza cardiaca a riposo si riduce al di sotto di 50 battiti al minuto (bpm) oppure se il paziente riferisce sintomi collegati a bradicardia come capogiro, affaticamento o ipotensione, il dosaggio deve essere ridotto con titolazione, considerando anche la dose più bassa di 2,5 mg due volte al giorno (mezza compressa da 5 mg 2 volte al giorno). Dopo la riduzione della dose, la frequenza cardiaca deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.4). Il trattamento deve essere interrotto se la frequenza cardiaca si mantiene sotto i 50 bpm oppure se persistono i sintomi di bradicardia nonostante la riduzione della dose. Trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica Il trattamento deve essere iniziato solo nei pazienti con insufficienza cardiaca stabile. Si raccomanda che il medico curante abbia esperienza nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica. La dose iniziale abituale raccomandata di ivabradina è di 5 mg due volte al giorno. Dopo due settimane di trattamento, la dose può essere aumentata a 7,5 mg due volte al giorno, se la frequenza cardiaca a riposo si mantiene continuativamente sopra i 60 bpm, o diminuita a 2,5 mg due volte al giorno (mezza compressa da 5 mg due volte al giorno) se la frequenza cardiaca a riposo si mantiene continuativamente sotto i 50 bpm o in caso di sintomi correlati a bradicardia quali capogiro, affaticamento o ipotensione. Se la frequenza cardiaca è compresa tra 50 e 60 bpm, si deve mantenere la dose di 5 mg due volte al giorno. Se durante il trattamento la frequenza cardiaca a riposo si riduce in modo persistente al di sotto di 50 battiti al minuto (bpm) oppure se il paziente riferisce sintomi collegati a bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto alla dose successiva più bassa nei pazienti che ricevono 7,5 mg due volte al giorno o 5 mg due volte al giorno. Se la frequenza cardiaca aumenta continuativamente sopra i 60 battiti al minuto a riposo, la dose può essere titolata alla dose successiva più elevata nei pazienti che assumono 2,5 mg due volte al giorno o 5 mg due volte al giorno. Il trattamento deve essere interrotto se la frequenza cardiaca si mantiene sotto i 50 bpm oppure se persistono i sintomi di bradicardia (vedere paragrafo 4.4). Popolazioni particolari Anziani Nei pazienti con età superiore o uguale a 75 anni, deve essere presa in considerazione una dose iniziale più bassa (2,5 mg due volte al giorno, cioè mezza compressa da 5 mg due volte al giorno) prima di un aumento della dose, se necessario. Insufficienza renale Non è necessario alcun adattamento della dose nei pazienti con insufficienza renale e clearance della creatinina superiore a 15 ml/min (vedere paragrafo 5.2). Non sono disponibili dati in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 15 ml/min. L’ivabradina deve perciò essere usata con prudenza in questo gruppo di pazienti. Insufficienza epatica Non è necessario alcun adattamento della dose nei pazienti con lieve insufficienza epatica. È necessario usare cautela quando l’ivabradina è prescritta ai pazienti con moderata insufficienza epatica. L’ivabradina è controindicata nei pazienti con grave insufficienza epatica poiché non è stata studiata in questo gruppo di pazienti e si prevede un ampio aumento nella concentrazione sistemica (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ivabradina nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Attualmente i dati disponibili per il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione sulla posologia. Non sono disponibili dati per il trattamento sintomatico dell'angina pectoris cronica stabile. Modo di somministrazione Le compresse devono essere assunte per via orale 2 volte al giorno, ovvero una la mattina e una la sera, durante i pasti (vedere paragrafo 5.2).

Conservazione

Come si conserva Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Su Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse è importante sapere che:

Assenza di benefici negli esiti clinici in pazienti con angina pectoris cronica stabile sintomatica Ivabradina è indicata solo per il trattamento sintomatico dell’angina pectoris cronica stabile in quanto ivabradina non ha mostrato benefici sugli esiti cardiovascolari, ad esempio, infarto del miocardio o morte cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1). Misurazione delle frequenza cardiaca Dato che la frequenza cardiaca può fluttuare considerabilmente nel tempo, quando si determina la frequenza cardiaca prima di iniziare il trattamento con ivabradina e quando si prende in considerazione una titolazione del dosaggio in pazienti in trattamento con ivabradina, devono essere valutate ripetute misurazioni della frequenza cardiaca, un ECG o un monitoraggio ambulatoriale nelle 24 ore. Quanto sopra si applica anche ai pazienti con una bassa frequenza cardiaca, in particolare quando la frequenza cardiaca diminuisce sotto i 50 bpm, o dopo una riduzione della dose (vedere paragrafo 4.2) Aritmie cardiache L’ivabradina non è efficace nel trattamento o nella prevenzione di aritmie cardiache e verosimilmente perde la sua efficacia quando insorge una tachiaritmia (ovvero una tachicardia ventricolare o sopraventricolare). L’ivabradina non è pertanto raccomandata nei pazienti con fibrillazione atriale o altre aritmie cardiache che interferiscono con la funzione del nodo senoatriale. Nei pazienti trattati con ivabradina, il rischio di sviluppare fibrillazione atriale è aumentato (vedere paragrafo 4.8). La fibrillazione atriale è stata riportata più comunemente nei pazienti che assumono contemporaneamente amiodarone o potenti antiaritmici di classe I. Si raccomanda di effettuare regolarmente controlli clinici nei pazienti trattati con ivabradina per verificare l’eventuale comparsa di fibrillazione atriale (prolungata o parossistica). Questi controlli devono includere anche un monitoraggio ECG, se clinicamente indicato (ad esempio, nel caso di aggravamento dell’angina, palpitazioni, pulsazioni irregolari). I pazienti devono essere informati dei segni e sintomi della fibrillazione atriale e devono essere avvisati di contattare il medico qualora questi segni e sintomi si manifestassero. Se si sviluppa fibrillazione atriale durante il trattamento, deve essere attentamente riconsiderato il rapporto tra i benefici e i rischi della continuazione del trattamento con ivabradina. I pazienti con insufficienza cardiaca cronica che presentano difetti della conduzione intraventricolare (blocco di branca sinistro, blocco di branca destro) e dissincronia ventricolare devono essere monitorati attentamente. Uso in pazienti con blocco AV di secondo grado L’ivabradina non è raccomandata in pazienti con blocco AV di secondo grado. Uso in pazienti con ridotta frequenza cardiaca L’ivabradina non deve essere somministrata a pazienti con frequenza cardiaca a riposo, prima del trattamento, inferiore a 70 battiti al minuto (bpm) (vedere paragrafo 4.3). Se, durante il trattamento, la frequenza cardiaca a riposo si riduce in modo persistente al di sotto di 50 bpm o se il paziente riferisce sintomi legati a bradicardia come capogiro, affaticamento o ipotensione, la dose deve essere ridotta, oppure il trattamento deve essere interrotto se la frequenza cardiaca si mantiene al di sotto di 50 bpm o se persistono i sintomi dovuti alla bradicardia (vedere paragrafo 4.2). Combinazione con calcioantagonisti L’uso combinato dell’ivabradina con calcioantagonisti che riducono la frequenza cardiaca come il verapamile o il diltiazem è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Non è emerso alcun problema in termini di sicurezza dalla combinazione dell’ivabradina con nitrati e con i calcioantagonisti di tipo diidropiridinico come l’amlodipina. Non è stata dimostrata un’efficacia aggiuntiva dell’ivabradina in associazione con i calcioantagonisti di tipo diidropiridinico (vedere paragrafo 5.1). Insufficienza cardiaca cronica L’insufficienza cardiaca deve essere stabile prima di considerare il trattamento con ivabradina. Ivabradina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca in classe funzionale NYHA IV, poiché sono disponibili dati limitati in questa popolazione. Ictus L’uso dell’ivabradina non è raccomandato subito dopo un ictus poiché non vi sono dati disponibili. Funzione visiva L’ivabradina influenza la funzione retinica. Non vi è evidenza di un effetto tossico sulla retina dovuto al trattamento a lungo termine con ivabradina (vedere paragrafo 5.1). L’interruzione del trattamento deve essere valutata nel caso intervengano imprevisti aggravamenti della funzione visiva. È necessario usare cautela nei pazienti con retinite pigmentosa. Pazienti con ipotensione Sono disponibili dati limitati nei pazienti con ipotensione da lieve a moderata, e pertanto l’ivabradina deve essere usata con cautela in questi pazienti. L’ivabradina è contro-indicata in pazienti con ipotensione grave (pressione sanguigna < 90/50 mmHg) (vedere paragrafo 4.3). Fibrillazione atriale - Aritmie cardiache Non vi è evidenza di rischio di (eccessiva) bradicardia al ritorno al ritmo sinusale quando viene intrapresa una cardioversione farmacologica in pazienti in trattamento con ivabradina. Comunque, in assenza di dati esaurienti, una cardioversione elettrica (DC) non urgente dovrebbe essere presa in considerazione 24 ore dopo l’ultima assunzione di ivabradina. Uso in pazienti con sindrome congenita del QT lungo o trattati con medicinali che prolungano il QT L’uso dell’ivabradina in pazienti con sindrome congenita del QT lungo o trattati con medicinali che prolungano il QT deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5). Se l’associazione risulta necessaria, si dovrà attuare un attento monitoraggio cardiaco. La riduzione della frequenza cardiaca, come quella causata da ivabradina, può esacerbare il prolungamento dell’intervallo QT, che può dar luogo a gravi aritmie, ed in particolare Torsioni di punta. Pazienti ipertesi che necessitano di modifiche del trattamento antipertensivo Quando vengono effettuate modifiche del trattamento a pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica in trattamento con ivabradina, la pressione sanguigna deve essere monitorata dopo un appropriato intervallo di tempo (vedere paragrafo 4.8). Eccipienti Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, totale carenza di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Quali medicinali o alimenti possono interagire con Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

Interazioni farmacodinamiche Associazioni non raccomandate Medicinali che prolungano il QT - medicinali cardiovascolari che prolungano il QT (es. chinidina, disopiramide, bepridil, sotalolo, ibutilide, amiodarone) - medicinali non cardiovascolari che prolungano il QT (es., pimozide, ziprasidone, sertindolo, meflochina, alofantrina, pentamidina, cisapride, eritromicina endovenosa) L’uso concomitante di medicinali cardiovascolari e non cardiovascolari che prolungano il tratto QT con ivabradina deve essere evitato in quanto l’allungamento dell’intervallo QT può venir esacerbato dalla riduzione della frequenza cardiaca. Se l’associazione risulta necessaria, si dovrà attuare un attento monitoraggio cardiaco (vedere paragrafo 4.4). Uso concomitante con precauzioni Diuretici che causano perdita di potassio (diuretici tiazidici e diuretici dell’ansa) Ipokaliemia può aumentare il rischio di aritmie. Dato che ivabradina può causare bradicardia, il risultato della combinazione di ipokaliemia e bradicardia è un fattore predisponente all’insorgenza di gravi aritmie, specialmente nei pazienti con sindrome del QT lungo, sia congenita che indotta da medicinali. Interazioni farmacocinetiche L’ivabradina è metabolizzata solamente dal CYP3A4 ed è un inibitore molto debole di questo citocromo. È stato dimostrato che l’ivabradina non influenza il metabolismo e le concentrazioni plasmatiche di altri substrati del CYP3A4 (inibitori deboli, moderati e potenti). Gli inibitori e gli induttori del CYP3A4 possono interagire con l’ivabradina e influenzarne il metabolismo e la farmacocinetica ad un livello clinicamente significativo. Studi di interazione hanno stabilito che gli inibitori del CYP3A4 aumentano le concentrazioni plasmatiche dell’ivabradina, mentre gli induttori le diminuiscono. Un aumento della concentrazione plasmatica di ivabradina può essere associato ad un rischio di eccessiva bradicardia (vedere paragrafo 4.4). Controindicazioni all’uso in associazione Potenti inibitori del CYP3A4 L’uso concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 come antifungini azolici (ketoconazolo, itraconazolo), antibiotici macrolidi (claritromicina, eritromicina per os, josamicina, telitromicina), inibitori della proteasi HIV (nelfinavir, ritonavir) e nefazodone è controindicato (vedere paragrafo 4.3). I potenti inibitori del CYP3A4 ketoconazolo (200 mg una volta al giorno) e josamicina (1 g due volte al giorno) aumentano la concentrazione plasmatica media dell’ivabradina di 7-8 volte. Moderati inibitori del CYP3A4 Studi di interazioni specifiche in volontari sani e in pazienti hanno mostrato che l’associazione di ivabradina con medicinali che riducono la frequenza cardiaca come diltiazem o verapamile porta ad un aumento della concentrazione di ivabradina (aumento dell’area sotto la curva (AUC) di 2-3 volte) e una diminuzione aggiuntiva della frequenza cardiaca di 5 bpm. L’uso concomitante di ivabradina con questi medicinali è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Uso in associazione non raccomandato La concentrazione di ivabradina viene raddoppiata in seguito alla co-somministrazione di succo di pompelmo. Perciò l’assunzione di succo di pompelmo deve essere evitata. Precauzione nell’uso in associazione Moderati inibitori del CYP3A4 : L’uso di ivabradina in associazione con altri moderati inibitori del CYP3A4 (es. fluconazolo) può essere preso in considerazione alla dose iniziale di 2,5 mg due volte al giorno e se la frequenza cardiaca a riposo è superiore a 70 bpm, controllando la frequenza cardiaca. Induttori del CYP3A4 Gli induttori del CYP3A4 (es. rifampicina, barbiturici, fenitoina, Hypericum perforatum [erba di San Giovanni]) possono diminuire la concentrazione di ivabradina e la sua attività. L’uso concomitante di medicinali induttori del CYP3A4 può richiedere un aggiustamento della dose dell’ivabradina. È stato dimostrato che l’uso combinato di ivabradina 10 mg due volte al giorno con l’erba di San Giovanni provoca una riduzione del 50% dell’AUC della ivabradina. L’assunzione dell’erba di San Giovanni deve essere limitata durante il trattamento con ivabradina Altri usi in associazione Studi specifici di interazione non hanno mostrato effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica dell’ivabradina per i seguenti medicinali: inibitori della pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo), sildenafil, inibitori della HMG CoA reduttasi (simvastatina), calcioantagonisti diidropiridinici (amlopidina, lacipidina), digossina e warfarin. Inoltre, non vi sono stati effetti clinicamente significativi dell’ivabradina sulla farmacocinetica di simvastatina, amlodipina, lacidipina, sulla farmacocinetica e farmacodinamica di digossina, warfarin e sulla farmacodinamica di aspirina. Durante studi clinici pivotal di fase III i seguenti medicinali sono stati routinariamente associati con l’ivabradina senza nessuna evidenza in termini di sicurezza: inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, antagonisti dell’angiotensina II, beta-bloccanti, diuretici, agenti anti-aldosterone, nitrati a breve e lunga durata, inibitori della HMG CoA reduttasi, fibrati, inibitori della pompa protonica, antidiabetici orali, aspirina e altri medicinali antiaggreganti.Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.

In gravidanza

Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereCorlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

Donne in età fertile Le donne in età fertile devono utilizzare appropriate misure contraccettive durante il trattamento (vedere paragrafo 4.3). Gravidanza I dati relativi all’uso di ivabradina in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva. Questi studi hanno mostrato effetti embriotossici e teratogeni (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Pertanto, ivabradina è controindicata durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento Gli studi su animali indicano che l’ivabradina è escreta nel latte. Pertanto, l’ivabradina è controindicata durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Le donne che necessitano del trattamento con ivabradina devono interrompere l’allattamento con latte materno e scegliere un metodo di nutrizione alternativo per il bambino. Fertilità Gli studi sui ratti non hanno mostrato effetti sulla fertilità di maschi e femmine (vedere paragrafo 5.3).

Sovradosaggio

Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse?

Sintomi Il sovradosaggio può condurre ad una grave e prolungata bradicardia (vedere paragrafo 4.8). Gestione La grave bradicardia deve essere trattata in maniera sintomatica in ambiente specialistico. Nel caso di bradicardia con poca tolleranza emodinamica, può essere preso in considerazione un trattamento sintomatico incluso l’uso endovenoso di medicinali beta-agonisti come l’isoprenalina. Se necessario può essere istituita una elettrostimolazione cardiaca temporanea.

Effetti indesiderati

Quali sono gli effetti collaterali di Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse? - Come tutti i medicinali, Corlentor compresse rivestite con film – 7,5 mg compressa rivestita con film uso orale blister all/pvc 56 compresse può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni osservate con l’ivabradina sono fenomeni luminosi (fosfeni) (14.5%) e bradicardia (3.3%). Sono dose-dipendenti e sono correlate con l’effetto farmacologico della specialità medicinale. Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse sono state osservate durante gli studi clinici e sono elencate utilizzando la seguente frequenza: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):

Classificazione sistemica organica Frequenza Termine di riferimento
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Eosinofilia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non comune Iperuricemia
Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea, generalmente durante il primo mese di trattamento
Capogiri, forse in relazione alla bradicardia
Non comune* Sincope, forse in relazione alla bradicardia
Patologie dell’occhio Molto comune Fenomeni luminosi (fosfeni)
Comune Visione sfocata
Non comune* Diplopia
Indebolimento della funzione visiva
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Vertigini
Patologie cardiache Comune Bradicardia
Blocco AV di 1° grado (prolungamento dell’intervallo PQ all’ECG)
Extrasistoli ventricolari
Fibrillazione atriale
Non comune Palpitazioni, extrasistoli sopraventricolari, prolungato intervallo QT in ECG
Molto raro Blocco AV di 2° grado, blocco AV di 3° grado
Sindrome del nodo del seno
Patologie vascolari Comune Pressione sanguigna non controllata
Non comune* Ipotensione, forse in relazione alla bradicardia
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune Dispnea
Patologie gastrointestinali Non comune Nausea
Costipazione
Diarrea
Dolore addominale*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune* Angioedema
Rash
Raro* Eritema
Prurito
Orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune Spasmi muscolari
Patologie renali e urinarie Non comune Creatinina elevata nel sangue
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune* Astenia, forse in relazione alla bradicardia
Affaticamento, forse in relazione alla bradicardia
Raro* Malessere, forse in relazione alla bradicardia
* Frequenza calcolata dagli studi clinici per gli eventi avversi riportati da segnalazioni spontanee Descrizione delle reazioni avverse selezionate I fenomeni luminosi (fosfeni) sono stati riferiti dal 14,5% dei pazienti, descritti come un’aumentata luminosità transitoria in un’area limitata del campo visivo. Solitamente sono scatenati da improvvise variazioni dell’intensità della luce. I fosfeni possono anche essere descritti come un alone, una scomposizione dell’immagine (effetti stroboscopici o caleidoscopici), intense luci colorate o immagini multiple (persistenza retinica). La comparsa dei fosfeni si manifesta generalmente entro i primi due mesi di terapia, dopodiché possono verificarsi ripetutamente. I fosfeni sono generalmente riportati come di lieve o moderata intensità. Tutti i fosfeni si sono risolti durante o dopo il trattamento e la maggioranza (77,5%) si è risolta durante il trattamento. Meno dell’1% dei pazienti ha cambiato le proprie abitudini quotidiane o ha dovuto interrompere il trattamento a causa dei fosfeni. La bradicardia è stata riferita dal 3,3% dei pazienti, soprattutto durante i primi 2-3 mesi dall’inizio del trattamento. Lo 0,5% dei pazienti ha avuto una grave bradicardia con frequenza cardiaca inferiore o uguale a 40 bpm. Nello studio SIGNIFY, è stata osservata fibrillazione atriale nel 5,3% dei pazienti che assumevano ivabradina in confronto al 3,8% dei pazienti del gruppo placebo. In una pooled analysis di tutti gli studi clinici di fase II/III in doppio cieco controllati della durata di almeno tre mesi, che ha incluso più di 40.000 pazienti, l’incidenza di fibrillazione atriale è stata del 4,86% nei pazienti trattati con ivabradina, in confronto al 4,08% del gruppo di controllo, che corrisponde ad un hazard ratio dell’1,26, 95% CI [1,15 - 1,39].Nello studio SHIFT più pazienti hanno manifestato episodi di aumento della pressione sanguigna durante il trattamento con ivabradina (7,1%) rispetto ai pazienti trattati con placebo (6,1%). Questi episodi si sono verificati più frequentemente poco dopo la modifica del trattamento pressorio, sono stati transitori e non hanno influenzato l'effetto del trattamento dell'ivabradina. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Codice AIC

037060100

Data di pubblicazione

28-01-2023

Categorie farmaco

Terapia cardiaca

Sostanza

Ivabradina cloridrato

Produttore

Stroder srl

Articolo Precedente « Zonegran 100 mg capsule rigide – 100 mg capsula rigida uso orale blister (pvc/all) 56 capsule
Prossimo articolo Foznol 750 mg polvere orale – 750 mg polvere orale 90 bustine in pet/al/pe »

 

 

Disclaimer

Questa scheda riporta informazioni che non intendono sostituire una diagnosi o consigli del medico, poichè solo il medico può stilare qualsiasi prescrizione e dare indicazione terapeutica. Tutti i contenuti devono intendersi e sono di natura esclusivamente informativa e volti esclusivamente a portare a conoscenza degli utenti le informazioni attraverso il presente sito. In caso di patologie, disturbi o allergie è sempre bene consultare prima il proprio medico curante.

Nota bene

Le denominazioni dei prodotti, gli ingredienti e le percentuali indicati nelle descrizioni sono puramente indicativi, potrebbero subire variazioni o aggiornamenti da parte delle aziende produttrici. Per l'impossibilità di adeguarsi in tempo reale a tali aggiornamenti, le foto e le informazioni tecniche dei prodotti inseriti su Farmacia.it possono differire da quelle riportate in etichetta o in altro modo diffuse dalle aziende produttrici. L'unico elemento di identificazione risulta essere il codice ministeriale MINSAN. Farmacia.it non garantisce la veridicità e l'attualità delle informazioni pubblicate e declina ogni responsabilità in ordine ad eventuali errori, omissioni o mancati aggiornamenti delle stesse. Farmacia.it non si assume responsabilità per danni di qualsiasi natura che possano derivare dall'accesso alle informazioni pubblicate.

Fonte dei dati

Farmadati Italia - Sito internet: https://www.farmadati.it/

La Banca Dati Farmadati Italia è utilizzata dalla quasi totalità delle farmacie, parafarmacie, erboristerie, sanitarie, GDO, medici informatizzati ecc. grazie alla garanzia di affidabilità, serietà e professionalitàstoriche dell'azienda sul territorio nazionale.
Il sistema di gestione Farmadati Italia S.r.l è conforme ai requisiti delle norme UNI EN ISO 9001:2015 per i sistemi di gestione per la qualità e UNI CEI ISO/IEC 27001:2017 per i sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni.

Primary Sidebar

Farmacia Online Docpeter

Cerca e/o filtra

Footer

Made with by Farmacia.it. Disclaimer.